Insegnare il francese con il metodo C.L.I.L
Ho scelto di raccontare qualche progetto fatto nelle mie classe
fissi.
Il metodo C.L.I.L consiste nell' insegnare una materia in una
lingua straniera.
Alla scuola
Don Milani : Primo circolo :
Con l’insegnante Elisabetta Zanini della scuola Don
Milani (Primo circolo), abbiamo scelto d’insegnare l’arte in francese (musica e
danza) nella sua classe di Quinta.
Ogni volta che gli alunni imparano una canzone francese,
la leggiamo e spieghamo le parole. Poi scegliamo un argomento che ci permetterà
di fare una lezione.
Per esempio, lavoriamo sulla canzone “Les Champs Elysées”
de Joe Dassin.
Siccome nel ritornello ci sono le parole “au soleil, sous
la pluie” (al sole, sotto la pioggia), abbiamo fatto una lezione sul tempo : le
soleil, la pluie, le vent, la neige, l’orage, les nuages. (il sole, la pioggia,
il vento, la neve, il temporale, le nuvole.)
Siccome si trovano anche le parole “à midi ou à minuit”
(a mezzogiorno o a mezzanotte), abbiamo fatto una seconda lezione sui momenti
della giornata : à midi, à minuit, le matin, l’après-midi, le soir. (a
mezzogiorno, a mezzanotte, la mattina, il pomerrigio, la sera.)
Per Natale, prepariamo un piccolo spettacolo e gli alunni
cantaranno e ballaranno su “Les Champs Elysées.”
Nella prima parte, i bambini dicono uno per uno le frase
delle strofe e cantano insieme il ritornello.
Poi, nella seconda parte, mettiamo la musica e gli alunni
ballano su “Les Champs Elysées.”
Ci sono tre file e i bambini fanno finta di passegiarsi
sul famoso viale di Pariggi.
Sarrano vestiti come nei anni quaranta.
I maschi avranno un pantalone blu o nero, una camicia,
delle scarpe nere e un bastone.
Le femmine avranno una gonna, una camicia e delle
ballerine.
Di più, ho utilizzato questa canzone per gli adulti. Ogni
lunedì sera, c’è un corso di francese per gli insegnanti di Rivoli. L’insegnante
mi ha proposto di venire un ora ogni settimana per fare un po di conversazione
con le maestre. Ho avuto l’idea d’insegnare a loro questa canzone “Les Champs
Elysées.”
Imparare delle canzoni è un buon metodo per migliorarsi
in una lingua straniera.
Ho fatto anche ballare le maestre e tutte si sono
divertite.
Potranno anche lei insegnare questa canzone e questa
danza nelle loro classi.
Foto della
danza : Les “Champs Elysées.”
Foto del
lavoro su “Les Champs Elysées”
Foto del lavoro su “Vive le vent”
Les Champs-Elysées de Joe Dassin
Je m´baladais sur l´avenue le cœur ouvert à l´inconnu
J´avais envie de dire bonjour à n´importe qui N´importe qui et ce fut toi, je t´ai dit n´importe quoi Il suffisait de te parler, pour t´apprivoiser Aux Champs-Elysées, aux Champs-Elysées Au soleil, sous la pluie, à midi ou à minuit Il y a tout ce que vous voulez aux Champs-Elysées Tu m´as dit "J´ai rendez-vous dans un sous-sol avec des fous Qui vivent la guitare à la main, du soir au matin" Alors je t´ai accompagnée, on a chanté, on a dansé Et l´on n´a même pas pensé à s´embrasser Aux Champs-Elysées, aux Champs-Elysées Au soleil, sous la pluie, à midi ou à minuit Il y a tout ce que vous voulez aux Champs-Elysées Hier soir deux inconnus et ce matin sur l´avenue Deux amoureux tout étourdis par la longue nuit Et de l´Étoile à la Concorde, un orchestre à mille cordes Tous les oiseaux du point du jour chantent l´amour Aux Champs-Elysées, aux Champs-Elysées Au soleil, sous la pluie, à midi ou à minuit Il y a tout ce que vous voulez aux Champs-Elysées |
Alla scuola Walt Disney : Quarto
circolo :
Nella classe di Quarta dell’insegnante Erica Sini, non balliamo ma
impariamo delle canzoni e filastrocche tradizionali nel tema della lezione.
Per esempio, per insegnare il tempo, ho scelto la filastrocca :
Il
pleut ! Il mouille !
Il pleut. Il mouille. C’est
la fête à la grenouille !
Il pleut. Il fait beau. C’est
la fête à l’escargot !
Il pleut et il fait beau
temps. C’est la fête des enfants ! Youpi !
L’abbiamo ascoltata una volta poi i bambini mi dovevano dire le parole che
avevano capito.
Mi hanno risposto : “Abbiamo capito una parola : “Youpi!”
Sicome in realtà, questa filastrocca erà difficile perchè le parole
francese non somigliavano tanto alle parole italiane, l’abbiamo ascoltata di
nuovo. Con i gesti e qualche spiegiazione, gli alunni sono riusciti a capirla.
Poi gli alunni hanno scritto le parole sul quaderno di francese e hanno
disegnato da soli i disegni che corrispondevano alle parole.
Quest’ esercizio mi ha permesso di vedere i bambini che avevano capito la
filastrocca e che avevano fatto i disegni giusti e gli altri che si sono
sbagliati.
Abbiamo aspetto quatre lezioni per scriverela e fare i disegni ma ho ancora
avuto i bambini che hanno fatto confusione tra “l’ escargot” (la chiocciola) e
“la grenouille” (la rana).
Dopo, abbiamo fatto la lezione sul tempo e abbiamo imparato la domanda
“Quel temps fait-il ?”
La filastrocca
“Il pleut, il mouille!”
Con questo metodo, abbiamo anche lavorato sul tema dei vestiti.
Abbiamo imparato una canzone :
“Promenons-nous
dans les bois!”
Promenons-nous dans les bois
pendant que le loup n’y est pas!
Si le loup y était, il nous
mangerait.
Mais comme il n’y est pas, il
ne nous mangera pas.
Loup, y es-tu ?
M’entends-tu ? Que fais-tu ?
Je mets ma chemise. Je mets
ma veste. Je mets mes chaussettes. Je mets mes bottes. Je mets mes lunettes. Je
prends mon fusil. J’arrive!
Vite! Sauvons-nous!
In realtà è un gioco. Ci sono dei
bambini che possono passegiare nel bosco se il lupo è ancora a casa sua. Ogni
volta, i bambini chiedono al lupo se è pronto e il lupo risponde : “Metto la
camicia.” “Metto la giacca”, etc...
Questo gioco permette ai bambini di divertirsi e d’imparare qualche vestito.
Poi dopo tre lezioni, abbiamo fatto la tombola dei vestiti per imparare
altri vocabolari su questo tema. È soltanto dopo la canzone e la tombola, scriviamo sul quaderno la lezione sui vestiti.
Ecco una
tabellina della tombola dei vestiti :
una parte con le
imagini e l’altra parte con le parole.
Ogni alunno a
una tabellina. Dico il nome di un vestito in francese e gli alunni alzano la
mano se hanno riconosciuto il disegno del vestito su la loro tabellina.
Do un punto se è
giusto. L’alunno che ha trovato i sei vestiti, ha vinto il gioco.
Poi facciamo la
stessa cosa per la tabelline con le parole ma faccio vedere un' immagine. Gli
alunni alzano la mano se hanno trovato la parola sulla lorro tabellina che
corrisponde al disegno che ho fatto vedere.
Alla scuola Freinet :
Terzo circolo :
Nella classe di Seconda di Claudia Gambino, siccome gli
alunni sono ancora piccoli e non possono scrivere tanto in francese, facciamo
giochi, danze, canzoni e letture di storie durante un' ora poi gli alunni, ogni
settimana, fanno un disegno di quello che hanno imparato sul quaderno di
francese.
Vi do due esempi di quello che ho gia fatto con questa
classe.
Primo esempio :
Per imparare a contare, ho insegnato ai bambini questa
canzone :
Un petit canard
Un petit
canard au bord de l’eau
Il est si
beau ! Il est si beau !
Un petit
canard au bord de l’eau
Il est si
beau qu’il est tombé dans l’eau. Plouf !
Deux petits
canards au bord de l’eau
Ils sont si
beaux ! Ils sont si beaux !
Deux petits
canards au bord de l’eau
Ils sont si
beaux qu’ils sont tombés dans l’eau. Plouf !
Possiamo continuare fino a dieci.
Al inizio, ho insegnato ai bambini i gesti per aiutarli a
memorizzare le parole.
Poi abbiamo imparato il gioco :
I bambini sono seduti in cerchio e cantano la canzone.
Sono al interno del cerchio e mimo la prima anatra.
Quando diciamo plouf, mi accovaccio. Poi scelgo un alunno per mimare l’anatra
con me perché adesso ci sono due anatre nella canzone.
Poi gli alunni
cantano di nuovo la canzone. Mi accovacio di nuovo e scelgo un altro bambino
perché ci sono tre anatre nella canzone.
Ogni volta che aggiungo un altro alunno con me, contiamo
in francese da uno. Ci fermiamo a dieci. Siccome ogni volta ripetiamo i
numeri, gli alunni li memorizanno velocemente.
Alla scuola Collodi : Istituo Matteotti :
Nella classe di Terza di Claudia Mogna, insegno la
motoria in francese.
Permette di non aggiungere altre ore in più ma di
insegnare una materia in francese.
È ancora il metodo C.L.I.L.
Questi bambini non hanno mai fatto francese ma sono già due
mesi che facciamo motoria in francese e hanno fatto tanti progressi. Parlo
lentamente quando dico una consegna e faccio tanti gesti. Abbiamo imparato
qualche azioni in francese che somigliano abbastanza all' italiano. E c’è un gesto
che corrisponde a ogni azione.
Ecco il nome di qualche azione imparate :
Courir (correre) / sauter (saltare) / tourner (girare) / avancer
(avanzare) /
ramper (strisciare) / observer (osservare).
Ogni settimana, aggiungo una nuova azione e rendiamo il
gioco piu difficile.
Infatti queste azioni sono state imparate per giocare a
“Jacques a dit”.
Quando dico “Jacques a dit” davanti le azioni, i bambini
devono fare le azioni. Ma se dico soltanto l’azione da sola, i bambini non
devono fare l’azione.
Poi per memorizzare bene le azioni, i bambini l’hanno
scritte sul quaderno di francese e hanno fatto il disegno corrispondente.
Le azioni scritte sul quaderno di francese
Il gioco "Jacques a dit." |
Alla scuola Vittorino : Istituto Matteotti :
Siccome la scuola Vittorino mi ha accolta all' inizio per
osservare le classi in Settembre, conosco un po di più le maestre. Ho deciso
di partecipare al loro spettacolo di Natale. Le maestre hanno avuto l’idea
d’insegnare ai bambini una canzone con delle strofe in inglese, delle strofe in
italiano e delle strofe in francese.
Infatti, è la famosa canzone “Jingle Bells”.
La parte in francese è :
Vive le
vent, vive le vent
Vive le vent
d’hiver
Qui s’en va
sifflant, soufflant
Dans les
grands sapins verts, oh !
Vive le
temps, vive le temps
Vive le
temps d’hiver
Boule de
neige et jour de l’an
Et bonne
année Grand-Mère.
Sono andata venti minuti, ogni settimana, nelle cinque
classi per insegnare questa parte in francese. Al inizio, l’abbiamo sentita una
volta.
I bambini hanno indovinato le parole.
L’abbiamo ripetuto senza l’aria perchè è una canzone
difficile per i bambini stranieri.
Poi l’ho insegnata frase per frase con l’aria. E i
bambini hanno impiegato più o meno tre o quatre lezioni di venti minuti per
conoscerla bene.
Il disegno della canzone “Vive le vent”
Conclusione
Per concludere, il metodo C.L.I.L
permette di fare due cose : seguire il suo programma in una materia (motoria,
arte, etc...) e anche insegnare una lingua straniera.
Di più, questo metodo da più senso nel apprendimento delle lingue e conviene per i bambini di materna e di elementare,
che non possono stare seduti ma hanno bisogno di muoversi per ritenere meglio.
I bambini mi vedono soltanto due ore da settimana ma di una lezione all’altra,
vedo tanto i progressi.
Posso anche dire che in quarta e in
quinta, parlo soltanto in francese. I bambini si sforzano a indovinare quello
che dico. Posso farlo perché il francese e l’italiano sono due lingue latine e
che si somigliano abbastanza.
Ho provato con questo articolo di darvi
qualche esempio di attività che faccio nelle mie classi da Ottobre a Dicembre, da tre mesi a questa parte.
che ricordi...JACADI...visto giocare in francia quando insegnavo a grenoble...
RépondreSupprimerinteressante l'approccio CLIL (ma voi francesi non dite E.M.I.L.E.). dovrei avere un testo, te lo impresto, se vuoi.