Primo bilancio
di quest’esperienza Jules Verne :”Di Settembre a Dicembre”
Sono arrivata in Italia il 18 Agosto e vorrei scrivere un
bilancio di come ho vissuto questo primo periodo a Rivoli.
All’inizio, era difficile per me abituarmi al ritmo di
giornate nelle quali ogni giorno cambiavo di scuola e qualche volta cambiavo
scuola tre volte nella giornata.
Dovevo anche abituarmi all’ organizzazione nelle mie sei classi. Ogni classe è unica e
ha il suo modo di funzionare. Inoltre facevo tanta fatica a ricordarmi il nome
di tutti i miei alunni e anche di tutte le colleghe.
Da due anni, ero abituata ad avere una stessa classe ad
insegnare tutte le materie. Quest’ anno, insegno una sola materia (il francese)
in molte classi. E proprio il contrario. Non avevo mai insegnato il francese
come lingua straniera. Ho dovuto inventare delle attività, scegliere delle
canzoni semplice per i miei alunni. Qualche volta, le canzoni erano troppo
difficile per dei bambini stranieri.
Ho anche dovuto cercare delle classi francesi che
studiavano l’italiano e che volessero corrispondere con delle classi italiane
che studiavano il francese.
Non era sempre facile ma sono riuscita a trovare cinque
classi francesi.
E ho soltanto due ore la settimana con i miei alunni e
devo in questo tempo brevissimo insegnare delle canzoni, dei giochi, scrivere
delle lezioni, valutare i bambini e anche corrispondere con una classe francese
(incontri virtuali su skype, creazione di cartelloni e biglietti di auguri per
i bambini francesi, etc...).
La cosa che mi ha aiutato di più ad adattarmi è proprio l’ascoltato
e la pazienza delle maestre. Mi hanno accolta
ed integrata subito. Hanno sentito le mie opinioni e le mie idee. Le
maestre italiane sono sempre entusiaste nel fare progetti. Dopo due mesi, le
maestre di quarta mi hanno proposto di partire con loro in soggiorno per tre
giorni. Mi ha permesso di conoscere meglio queste maestre e anche i loro alunni
e di creare un legame speciale con tutti.
Poi in quest’esperienza, ho visto tante cose positive.
Siccome gli alunni mi vedono poco, sono sempre contenti
di vedermi e anche di imparare il francese con un maestra di madre lingua. Inoltre,
in alcune scuole, tutti i bambini mi conoscono e mi salutano in francese. Non
hanno l’impressione di studiare perché cantiamo, leggiamo delle storie in
francese, balliamo e giochiamo (mimi, tombola, giochi in cerchio). I bambini
fanno anche tanti progressi da una settimana all’altra.
Sono anche riuscita a fare dei progetti per sviluppare il
francese (incontri virtuali skype, insegnare a tutti una canzone in francese,
insegnare un po’ di francese durante il soggiorno, etc...)
E sono contentissima che le maestre abbiano tante voglia di
imparare la mia lingua. E da quest’anno, sono stati creati due corsi di francese
per le maestre (due livelli : principianti e avanzati per due ore la
settimana).
Fare la lezione con una maestra è una nuova esperienza
per me. In Francia, ero per la maggior parte del tempo da sola nella mia
classe. E in Italia sono sempre in compresenza.
All’inizio, non mi piaceva tanto questa situazione perché
avevo l’impressione di essere ancora una tirocinante.
Poi mi sono abituata e penso che sia una grossa richezza preparare
insieme le lezioni, confrontare i due stile d’insegnamento, parlare delle
difficoltà di qualche alunno.
Per finire, vorrei anche aggiungere che siccome poiché i
miei alunni fanno tanti progressi, anch’io sono migliorata. Faccio meno fatica a
parlare e a pensare in italiano. Riesco a fare una conversazione in italiano
con una maestra e a capire quello che mi dice.
Anche scrivere in italiano mi sembra più facile adesso.
Inoltre, ho imparato qualche tradizione italiana (il
gioco della tombola a Natale, qualche cibo tipico del Piemonte, delle canzoni
italiane) e ho anche scoperto una città italiana bellissima : Torino.
E non ho soltanto migliorato il mio italiano ma ho anche
cambiato la mia opinione che avevo sul sistema scolastico italiano. Quando ho
scoperto in settembre il modo d’insegnamento italiano, era difficile accettarlo
perché ero chiusa nel mio sistema francese. Conoscevo soltanto un sistema
scolastico. Adesso ho imparato a riflettere su diversi modi d’insegnamento. E
una cosa importantissima secondo me.
Dopo quattro mesi, sono molta soddisfatta di questa
esperienza e spero ancora di migliorare il mio italiano, il mio modo di
pensare, di riflettere di più sul sistema italiano e di sviluppare il francese
attraverso la realizzazione di nuovi progetti.
Vista di Rivoli |
La Mole Antonelliana : il museo del cinema |
La basilica Superga |
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